"Era una sera buia, senza luna, e
Nicole camminava sulla pista ciclabile che costeggia il parco nei
pressi della stazione, tranquilla e spensierata. Sola. Le sue scarpe
risuonavano sul selciato nero. Tutti i brutti pensieri che le
inquinavano la mente vennero cancellati non appena pensava a lei e
Mirko. Solo il pensiero di stare insieme al ragazzo che amava più
della sua vita, la consolava dell’esistenza piatta e monotona che
conduceva. Mentre la sua mente vagava, e il freddo rigido del parco
saliva, non molto distante da lei scorse una figura familiare. Aveva
la camminata di Mirko, ma sì, era lui, che veniva verso di lei!
Euforica, stava per corrergli incontro con foga, proprio come aveva
fatto nel piazzale della scuola. Che voglia aveva di abbracciarlo e
sentire il suo cuore battere!
Ma all’improvviso, con immenso e
inaspettato rammarico, venne urtata da un’altra ragazza,
sconosciuta, con una lunga chioma di capelli fluenti, che era intenta
a correre a più non posso in direzione di Mirko. Nonostante i tacchi
alti e gli abiti chic che indossava, non sembrava avesse tanta paura
di cadere sul selciato duro e sbucciarsi un ginocchio. Nicole si
bloccò, col cuore impietrito, a osservare la scena e a sperare che
non succedesse quello che temeva. E invece successe; ecco Mirko e la
malefica sconosciuta che si abbracciavano e si baciavano
profondamente, come facevano loro, come due perfetti innamorati! E
mano nella mano, si allontanavano insieme, mentre Nicole, con impeto
disperato, gridava a squarciagola il nome del suo ragazzo, ma invano,
perché né lui né la sconosciuta sentivano, o fingevano di non
sentire.
“Mirkoo! Amore mio! Torna
indietro… dove vai!! Non andare con lei! Non puoi farmi questo! Io
ti amo!! Soltanto io ti amo!!” " (dal capitolo 17)
Come si scoprirà nelle righe successive, questo spiacevole racconto non sarà che un brutto incubo avuto da Nicole. Tanto che, per qualche momento, le rimane così impresso nella mente che teme fortemente non sia stato solo un incubo ...
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